Sabrina

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#LeNostreStorie#CASA#CentroDiAscolto

 

Quando Sabrina (nome di fantasia) si presenta da me al #Centro di #Ascolto non immagino che lavoro intenso e pieno di #significato ci aspetta.

 

E’ una #donna di 54 anni, sul suo viso i tratti di una vita intesa: un’infanzia dedita al lavoro e alla cura dei suoi genitori già anziani e di suo fratello disabile.

 

Un #amore che arriva inaspettato sui banchi delle scuole superiori, che non finirà e che sembra farle toccare il cielo.

 

Un #matrimonio contratto in fretta perché già aspettava la sua prima bambina. L’arrivo dei due maschietti e tanto lavoro.

 

Sabrina non si è mai #fermata a #sentire cosa scorre sotto la sua #pelle: quella sua inarrestabile voglia di vedere tutti felici e nessuno mai che si sia davvero preso cura di lei o che abbia davvero tenuto in considerazione quello che lei pensa.In quello spazio arriva un po’ stanca, vuota… Io metto a disposizione quello che ho: il desiderio di ascoltarla.

 

Di lì qualche #cambio nel suo modo di vestire, nel suo modo di #parlare con i figli, nel suo modo di #stare a lavoro.

 

Sabrina impara a dire più #no e i suoi figli improvvisamente cominciano a prendere scelte più autonome. Suo marito le accorda qualche #cambiamento del mobilio in casa e la possibilità di prendere una badante per i suoceri.

 

Sabrina ha finalmente un po’ di #tempo per sè e lei ama trascorrerlo con qualche amica di vecchia data o semplicemente riprendendo a dipingere.

 

Al nostro ultimo incontro mi dice: “Tu hai fatto con me quello che nessuno aveva fatto prima: mi hai ascoltata.”Cosa sceglierà o come userà le cose che ha imparato su sé e sul mondo non mi è dato di saperlo, perché ci siamo salutate e, infondo, poco importa.Sabrina ha trovato se stessa alla fine dei nostri incontri e con questo la voglia di darsi ascolto e valore e questo le basta. Questo mi basta. Questo basta.

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