Organigramma


C.A.S.A. (Centro di Ascolto e Servizi Assistenziali) offre servizio di consulenza psicologica alla persona e alla coppia, ai gruppi, propone gruppi di formazione, gruppi di crescita personale, corsi, eventi, seminari che abbiano come obiettivo e fine il bene comune, la crescita individuale e sociale di quanti usufruiscono dei servizi offerti, inoltre con i servizi assistenziali si espletano le mansioni di distribuzione di alimenti.

Tale organigramma è teso a fare chiarezza in merito alla distinzione di compiti, ruoli e responsabilità.
Ciascun coordinatore è membro del consiglio del Centro di Ascolto e Servizi Assistenziali.
Tale organo coordina, orienta e intavola l’intero lavoro.
L’organigramma ha la funzione di agevolare un lavoro coerente, chiaro, organico e soprattutto strutturato. Esso altro non è che lo scheletro senza il quale l’intero corpo non starebbe in piedi. Terremo pertanto sempre presente che le persone volontarie coinvolte sono i muscoli, i tessuti e gli organi
di questa struttura e le relazioni ivi intessute rappresentano la linfa che dà vita.
Questo organico si riunirà due volte l’anno, ma anche quando la metà delle persone coinvolte ne faccia richiesta. Le figure coinvolte specificatamente nel Centro di Ascolto sono: l’operatore, il consulente psicologo/psicoterapeuta, il coordinatore dei tirocini, il coordinatore della comunicazione, il coordinatore dei professionisti, il coordinatore dei progetti, il coordinatore della formazione degli operatori, il coordinatore della segreteria, il coordinatore dei servizi assistenziali, il coordinatore del centro di ascolto e servizi assistenziali e il responsabile generale e assistente etico.

  1. RESPONSABILE GENERALE e ASSISTENTE ETICO (don Sabatino Fioriti): è responsabile legale dell’intera struttura e delle attività ivi svolte: egli promuove la crescita dell’intero progetto, presenzia alle varie riunioni decisionali e, in delega, offre a ciascun coordinatore lo spazio di crescita di cui necessita personalmente e per il progetto stesso: il centro, i progetti e le persone.
  2. COORDINATORE del CENTRO di ASCOLTO (Francesca di Sipio): raccorda il lavoro di tutti i
    coordinatori del centro stesso, accogliendone le istanze e promuovendo collaborazione,
    integrazione, capacità di rispondere alle varie esigenze di tutti gli attori: operatori, professionisti, coordinatori e utenti. È la persona alla quale ciascuno può rivolgersi per dubbi, perplessità o difficoltà. Di tanto in tanto esso promuove convegni e seminari di approfondimento delle varie tematiche. Inoltre promuove l’integrazione con altre associazioni e con altri centri d’ascolto, si occupa con la referente della segreteria, dello studio statistico dei dati degli utenti e della promozione di ciascuna attività all’interno del centro stesso, valutandone con l’equipe formata dal Responsabile generale e dalle figure via via interessate la fattibilità e l’utilità. Sostiene colloqui con tutti i volontari in modo sistematico (due volte l’anno), tiene colloqui per valutare la richiesta di un aspirante operatore o consulente nel progetto. Si coordina, confronta e collabora con il responsabile generale e il coordinatore dei servizi assistenziali. Costituisce con queste due figure (e secondo le necessità con le consulenti e con il coordinatore della formazione degli operatori) l’equipe che valuta l’accesso o l’estromissione di operatori e consulenti dall’alveo dei volontari del C.A.S.A. Questa figura si occupa della promozione dei servizi offerti nel CASA, siano essi ordinari (consulenze psicologiche, distribuzione di alimenti) siano essi straordinari (corsi, seminari, eventi,
    laboratori). Egli ha premura di individuare le figure e i luoghi in cui promuovere il progetto, forma, supervisiona, motiva e coinvolge altri operatori volontari in tale lavoro. Egli si occupa dei colloquio individuali per l’inserimento di un nuovo volontario psicologo. Espleta un primo colloquio, se lo ritiene, coinvolge l’aspirante volontario nelle intervisioni, nelle supervisioni e infine, consigliandosi con l’equipe degli psicologi già presenti nel progetto, valuta se e quando affidare al nuovo volontario psicologo un’utente in consulenza. Egli è responsabile anche della decisione e comunicazione di estromissione di un volontario dal centro stesso, se, insieme al responsabile generale, se ne ravvedono i motivi, come di seguito riportati.
  3. COORDINATORE dei SERVIZI ASSISTENZIALI (Beatrice Buzzelli): coordina in stretta collaborazione con i suoi propri operatori e don Sabatino la raccolta e distribuzione degli alimenti, forma tutti gli operatori alla gestione della loro distribuzione, si preoccupa di reperire materiale utile alla conservazione e alla distribuzione degli stessi. Per quanto riguarda il banco alimentare, questa figura si interfaccia con Don Sabatino per il coordinamento del mezzo che trasporta gli alimenti da Pescara al C.A.S.A., si preoccupa di coordinare la composizione dei pacchi da distribuire, tenendo conto delle esigenze proprie di ciascuna famiglia utente del servizio, coordina la segreteria per avvisare gli utenti del giorno di distribuzione, ne cura la documentazione e con garbo, professionalità e assertività costruisce una relazione con gli utenti finali del servizio. Si coordina, confronta e dialoga con il coordinatore del Centro di Ascolto.
  1. COORDINATORE della SEGRETERIA del CENTRO di ASCOLTO (Beatrice Buzzelli): questa figura è centrale per l’intero impianto del centro di ascolto. È formata sulla gestione dei documenti, di cui ha premura (per esempio verifica se i documenti sono disponibili o se sono da stampare). Forma i nuovi volontari alla gestione della segreteria e promuove in essi senso di accoglienza e capacità di gestione delle varie domande che ivi pervengono. Gestisce la comunicazione e la documentazione anche di laboratori, corsi, workshop del C.A.S.A., si preoccupa di verificare la correttezza dell’inserimento dei dati e dei documenti firmati, si preoccupa di verificare se nelle cartelline degli utenti ci sono tutti i documenti di cui i consulenti hanno bisogno. Si interfaccia con il responsabile generale e, laddove necessario con gli altri coordinatori; in particolare collabora con il coordinatore del Centro di Ascolto nella stesura dei documenti e nella elaborazione dei dati statistici circa i servizi offerti.
  2. COORDINATORE della FORMAZIONE degli OPERATORI dei Servizi Assistenziali (Beatrice Buzzelli): questa figura ha il compito di preparare incontri esperienziali o frontali su metodi e tecniche di accoglienza e gestione dell’utenza e del materiale per il Banco Alimentare. Pertanto stila un programma di formazione e coinvolge la psicologa referente del Centro di Ascolto in merito all’attuazione dello stesso. Inoltre realizza un protocollo di selezione dei candidati volontari attraverso un colloquio motivazionale, un momento di affiancamento con operatori più esperti e la presenza agli incontri di formazione per operatori. Accoglie e tiene presente le istanze di provenienti dagli operatori, cura la relazione con loro, ne promuove la crescita umana, mitiga le esigenze dell’operatore con quelle preminenti del Centro stesso. È coinvolta nel lavoro di accoglienza-estromissione di un operatore all’interno dell’alveo dei volontari del C.A.S.A.
  3. SUPERVISORE dei SERVIZI ASSISTENZIALI: questa figura, in stretta sinergia con il Responsabile dei Servizi Assistenziali si occupa di promuovere incontri di formazione per gli operatori, attenendosi alle esigenze e direttive de responsabile stesso, offre colloqui di supervisione in cui focalizzare gli aspetti emotivi, comportamentali, pratici del lavoro come
    volontario. Offre un luogo in cui pensarsi e ripesarsi come referente del progetto.
  4. COORDINATORE dei PROGETTI (Melania Di Nardo): questa figura ha il compito di promuovere progetti che coinvolgano tutte le professionalità presenti in C.A.S.A., curando gli stessi dalle fasi embrionali a quelle più pratico-attuative, curando altresì le relazioni con Enti o persone che possano essere utili e proficue a tele scopo. Inoltre promuove nelle professionalità del C.A.S.A. la motivazione a presentare progetti. Cura la stesura dei progetti e si coordina con tutti gli interessati, in particolare con il Coordinatore del Centro di Ascolto, il Coordinatore della Segreteria e il
  5. Coordinatore della Comunicazione per la promozione dello stesso. Di volta in volta con queste figure creerà un comitato scientifico del progetto.
  1. COORDINATORE della FORMAZIONE dei CONSULENTI PSICOLOGI (Massimo Giuliani): il supervisore dei consulenti ha il compito di raccordare tra loro non solo gli approcci diversi degli stessi, ma di curarne le peculiarità, le esigenze, il dialogo, promuovendo incontri mensili di intervisione e supervisione per un fruttuoso scambio e confronto in merito ai percorsi con gli utenti che di volta in volta verranno riportati; monitora la relazione con gli operatori e offre ascolto, confronto, supporto nel lavoro con l’utenza e con gli operatori; si coordinerà con il coordinatore generale e il responsabile generale per garantire a ciascun professionista un percorso di crescita umana e professionale congruamente modulato con le esigenze di crescita del Centro stesso.
  2. COORDINATORE dei TIROCINANTI: si interfaccia con i professori universitari che intendono inviare tirocinanti alla struttura, ne cura un percorso personalizzato e attento alle esigenze del tirocinante stesso, ne valuta le competenze e capacità in incontri di selezione e di motivazione individuali.
  3. CONSULENTI PSICOLOGI: i professionisti che offrono i colloqui sono psicoterapeuti o specializzandi presso scuole di psicoterapia riconosciute dal MIUR che, in forma di volontariato, offrono almeno due ore a settimana per l’accoglienza dell’utenza. Da essi ci si aspetta professionalità, competenza, capacità di stare in relazione non solo con l’utenza, ma anche con gli altri colleghi e condivisione del protocollo di seguito riportato, nonché la partecipazione assidua a gruppi di intervisione e
    supervisione a cadenza mensile da ottobre a giugno. Chi fa richiesta di diventare consulente
    psicologo nel centro sostiene un colloquio con il coordinatore del centro di ascolto. In seguito si procede ad un inserimento graduale ai gruppi di intervisione e di supervisione e, quando lil
    coordinatore del progetto insieme con gli altri psicologi del centro lo riterrà opportuno, affiderà allo stesso le prime utenze. Il coordinatore dei consulenti a tre e sei mesi dall’inizio dell’attività di volontariato sosterrà di nuovo colloqui con l’aspirante per valutarne l’accesso effettivo nell’equipe dei consulenti. La prolungata assenza (tre incontri consecutivi) a tali attività prevedrà la discussione del responsabile generale e del coordinatore del centro, in merito alla continuazione del rapporto di volontariato all’interno del Centro. Tale decisione viene notificata all’equipe del C.A.S.A.. Stessa prassi verrà espletata se il comportamento del consulente risulta non essere in linea con le
    esigenze o i principi del Centro. Essi, nel lavoro come volontari del Centro di Ascolto, offrono
    massimo 8 incontri di consulenza psicologica gratuita ad individui e 6 a coppie. Al primo colloquio, oltre a fare un’attenta analisi della domanda, sarà premura del professionista riempire il modulo di accoglienza della domanda e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, nonché l’adesione al progetto e tutta la documentazione. Dopo i primi 3 incontri si farà una breve restituzione all’utente, in cui si daranno indicazioni circa se continuare nel centro stesso se inviare l’utente presso altri servizi che possano offrire un supporto più adatto e specifico per la problematica riportata. Gli 8 incontri, non prevedono recuperi in caso vengano saltati senza avvisare la segreteria del Centro di ascolto entro due giorni lavorativi precedenti e comunque non potranno essere spostati più di una volta. Il consulente è tenuto a mantenere il proprio intervento entro i limiti specifici della consulenza e a tenere presente il numero degli incontri. Alla fine del percorso consulenziale, se entrambe le parti lo ritengono opportuno, l’utente potrà valutare se proseguire individualmente col professionista presso il proprio studio privato, il professionista si impegna in tal caso ad applicare una parcella ridotta rispetto al proprio onorario.
  1. OPERATORI dei SERVIZI ASSISTENZIALI: gli operatori sono chiamati a interfacciarsi con l’utenza, pertanto sono scelte persone che hanno spiccata sensibilità all’ascolto, motivazione, esperienza o desiderio di fare esperienza. In quanto primo canale di contatto con quanti arrivano e che
    verosimilmente sono segnati da sofferenze e fragilità, da essi ci si aspetta delicatezza, tatto,
    discrezione, educazione, accoglienza ed empatia. Accedono a percorsi di formazione in base ai quali il Coordinatore del Centro di Ascolto e il Coordinatore dei servizi Assistenziali valutano se e quando inserire nella turnazione il volontario stesso oppure scelgono di affiancare il neofita a un operatore esperto fino a quando la formazione non sia ritenuta dagli stessi completata. Trascorsi tre mesi dell’inizio del lavoro come volontario, l’operatore terrà un secondo incontro motivazionale con il Coordinatore dei Servizi Assistenziali. Tale incontro si ripeterà anche a sei mesi dall’inizio
    dell’attività di volontariato nel centro. Trascorsi sei mesi di collaborazione un’equipe formata dal Coordinatrice del servizio e dal Responsabile Generale valuterà l’inserimento effettivo
    dell’operatore all’interno della turnazione del Centro. La formazione continua durante tutta la
    permanenza come operatori all’interno del Centro. La decisione di sciogliere i rapporti tra Centro e Operatore viene presa dalla stessa equipe, se il comportamento dell’Operatore non risulta essere in linea con le esigenze o lo stile promosso dal Centro di Ascolto e Servizi Assistenziali. L’operatore è altresì invitato a espletare un percorso di tre incontri consulenziali messi a disposizione dai
    consulenti del Centro di Ascolto con focus sulla motivazione all’attività di volontariato. È quella la sede idonea per valutare individualmente il proprio operato, la propria crescita umana e
    professionale, stabilire obiettivi personali, comprendere la direzione in cui sta andando il C.A.S.A..