Vittorio

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Quando Vittorio (nome di fantasia) si presenta al Centro per la prima volta arriva in anticipo, in ampio anticipo, tanto che non ho la possibilità di accoglierlo subito ed è costretto ad aspettare fuori, nella sala d’attesa.

Malgrado ciò, quando gli apro vedo sul suo viso un sorriso e una sensazione di immensa gratitudine.

La storia di Vittorio è una storia segnata da eventi troppo difficili per essere solo un giovane uomo. Sin dalla sua prima infanzia ha vissuto nella condizione di sentirsi rifiutato, non desiderato, ha vissuto un espatrio e la separazione, uno ad uno, da tutte le figure familiari significative.

Mi chiedo molto spesso nel mio lavoro, se c’è qualche cosa che posso fare per essere almeno un poco utile di fronte ad una vita che ha visto così tanta sofferenza.Mi torna in mente l’immagine del viso di Vittorio, di quando gli ho aperto la porta e ho subito una risposta: la presenza. In una vita segnata da continui abbandoni, separazioni e quindi lutti e quindi assenze può essere davvero prezioso trovare qualcuno che regala la sua presenza, chi sta “con” te ed è lì “per” te.

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