La Colletta Alimentare: Solidarietà in Azione

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La colletta alimentare è un’iniziativa di grande valore solidale, che ha l’obiettivo di raccogliere beni di prima necessità per sostenere le famiglie e le persone in situazioni di difficoltà economica. Questa importante attività si basa sull’impegno di volontari e sull’aiuto concreto dei cittadini, che, con piccoli gesti, possono fare una grande differenza nella vita di chi ha più bisogno.

Come ogni anno, il CASA – Centro di Ascolto e Servizi Assistenziali ETS ha organizzato una colletta alimentare che ha coinvolto ben quattro punti vendita nella città: il Conad del Villaggio Mediterraneo, il Todis e il Tigre Amico in viale Benedetto Croce, e l’Eurospin in viale Unità d’Italia.

I Numeri della Solidarietà

  • 4 punti vendita presidiati dai volontari, pronti ad accogliere e sensibilizzare i clienti sull’importanza della colletta.
  • 26 volontari coinvolti, con l’aggiunta di tanti ragazzi che si sono uniti con entusiasmo per dare una mano.
  • 2130 kg di cibo raccolto: un risultato straordinario, frutto della generosità della comunità.

Come Funziona la Colletta Alimentare

Durante la colletta, i volontari accolgono le persone all’ingresso dei punti vendita, offrendo la possibilità di acquistare e donare prodotti non deperibili come pasta, riso, legumi, olio, alimenti per l’infanzia e prodotti in scatola. Tutti i beni raccolti vengono poi distribuiti a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro delle associazioni e dei centri di ascolto come il CASA, che si occupano di garantire una distribuzione equa e mirata.

Un Gesto che Fa Bene a Tutti

Donare è un gesto semplice, ma dal grande valore umano. Non solo aiuta chi vive in condizioni di difficoltà, ma rafforza il senso di comunità, creando una rete di solidarietà e sostegno reciproco.

L’invito che il CASA rivolge a tutti è di continuare a partecipare a queste iniziative, perché ogni singolo contributo rappresenta un passo avanti verso una società più giusta e inclusiva.

Grazie ai volontari, ai ragazzi che hanno dato una mano e a tutti coloro che hanno contribuito con il proprio dono: questa colletta alimentare è stata un successo, e dimostra ancora una volta che insieme si può fare la differenza.

Prima storia: Il più bel secolo della mia vita

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“Ci vuole un villaggio”* è l’idea di una mamma e di un papà che, davanti alle sfide quotidiane o profonde del crescere il loro bambino adottato, sanno di avere un compito importantissimo… e di non potervi corrispondere da soli.

E pensano: “Ci vuole un villaggio!”, con la certezza che tessere la rete sociale significa assicurarsi protezione e appoggio, ma anche uno spazio in cui il vuoto del legame, quel vuoto che è abisso, possa essere abitato e accolto, anche e soprattutto perché non è pienamente compreso.

Come ci ha ricordato ieri il prof. Fasolo: “il viaggio si fa percorso”.

E ieri, nella sala gremita oltre ogni aspettativa, abbiamo visto quanto sia possibile percorrere insieme questa strada.

Occhi e cuori puntati allo schermo e la possibilità di comprendere o sentire cosa accade quando si viene adottati e quando si adotta.

Ogni genitore, ciascun adulto si pone la domanda: “Come faccio a farlo crescere?”

E la risposta, rimbalza nei secoli, rotola tra i dubbi, si appoggia sui cuori ed è sempre quella: “Ci vuole un villaggio”.

Ci vuole un villaggio. Tre storie di adozione al cinema

Il C.A.S.A. Centro di Ascolto e Servizi Assistenziali ETS, che da anni lavora sul territorio teatino con consulenze psicologiche gratuite ed eventi di formazione, propone una nuova attività di sensibilizzazione. Infatti, il Multiplex ARCA di Spoltore ospiterà a novembre “Ci vuole un villaggio. Tre storie di adozione al cinema”, cineforum dedicato al tema dell’adozione con tre proiezioni in programma: Il più bel secolo della mia vita (14 novembre alle 20:30), Lion – La strada verso casa (21 novembre alle 20:30) e Nata per te (28 novembre alle 20:30).

L’iniziativa intende sensibilizzare la comunità sul tema, offrendo uno spazio di riflessione per genitori, insegnanti, familiari, educatori di adottati o curiosi e semplici cinefili.

“Abbiamo pensato che accendere un focolare intorno al quale ascoltare delle storie di adozione potesse essere il modo più utile per raggiungere il cuore delle persone e far emergere così un pensiero sui temi riguardanti i legami e le loro riparazioni – spiega la referente del progetto Francesca Di Sipio – Intendiamo accompagnare lo spettatore nella creazione di una riflessione in cui al centro ci sia la responsabilità che come adulti abbiamo nei confronti dei bambini, di tutti i bambini, in modo particolare di quelli che hanno storie difficili di legami interrotti e ricostruiti, con l’intento di co-costruire tutti insieme una comunità consapevole e corresponsabile”.

Ogni serata inizierà con un’introduzione a cura dei docenti del Dipartimento di Psicologia dell’Università Gabriele D’Annunzio, tra cui il Prof. Mirco Fasolo e le professoresse Maria Spinelli e Alessandra Sperati, per fornire agli spettatori strumenti di lettura del film; a seguire la proiezione, che terminerà con un breve momento di attivazione per condividere riflessioni sugli spunti emersi.

L’evento ha il patrocinio richiesto di varie istituzioni, tra cui il Dipartimento di Psicologia, l’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo, il Comune di Chieti e Spoltore e varie associazioni di supporto all’adozione e affido. Il ciclo di incontri, organizzato nel mese delle giornate internazionali dei Diritti dei Bambini e Adolescenti e dell’Adozione, mira a costruire un “villaggio” di adulti con un nuovo lessico collettivo, in cui accoglienza e consapevolezza siano alla base delle relazioni. Il costo di partecipazione è di 4 euro a proiezione, destinato a coprire le spese di gestione della sala. È consigliato acquistare i biglietti tramite prenotazione e sarà possibile prenotarli non appena l’evento apparirà nella programmazione del cinema, attraverso i canali del Multiplex (app, sito), se si riscontrano problemi, si può scrivere tramite WhatsApp.

Un pensiero oggi, giornata mondiale della salute mentale

Oggi celebriamo la Giornata Mondiale della Salute Mentale, un’occasione importante per riflettere e sensibilizzare sull’importanza del benessere psicologico e sul diritto di ognuno a ricevere supporto e cura.

Dal 2015 ci impegniamo per offrire questo diritto a tutte le persone.

I nostri percorsi sono gratuiti.

Noi siamo volontari.

Convinti che mettere in circolo persone consapevoli dell’efficacia di percorsi di consulenza generi un benessere collettivo che ricade su tutti.

Chiedere aiuto è il primo passo.

Non sei solo! Se senti il bisogno di un percorso, contattaci.

Ricorda: la tua salute mentale conta. Oggi e ogni giorno.

Salute mentale, un contest ad hoc

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale del prossimo 10 Ottobre, il Centro di Ascolto e Servizi Assistenziali (C.A.S.A.), lancia un contest fotografico dal titolo “Il Dolore che non Parla“, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi del disagio psicologico e della salute mentale. L’iniziativa mira a creare consapevolezza sulle sfide che la salute mentale rappresenta, rompendo il silenzio che spesso circonda queste tematiche attraverso l’espressione artistica della fotografia.

“Da quasi 10 anni siamo impegnati nell’offrire consulenze psicologiche gratuite alla popolazione –spiega la dott.ssa Francesca Di Sipio, referente del progetto- perché siamo convinti che la salute mentale sia un diritto e una necessità di tutti”.

Il contest è rivolto a tutti coloro che desiderano condividere, attraverso la fotografia, il proprio punto di vista sul tema della salute mentale. Ogni immagine rappresenterà un contributo per far emergere e rendere visibile il disagio psicologico spesso nascosto nella nostra società.

Come Partecipare

Dal 7 al 13 Ottobre 2024, chiunque voglia partecipare dovrà pubblicare una foto sul proprio profilo Instagram o Facebook, legata al tema della salute mentale. Le immagini possono rappresentare qualunque aspetto del tema: dalle emozioni invisibili al benessere mentale, passando per momenti di crisi o di crescita interiore. Ogni partecipante deve assicurarsi che il proprio profilo sia pubblico e che il numero di “likes” sia visibile.

Regolamento del Contest:

  1. Pubblica una fotografia legata al tema della salute mentale tra il 7 e il 13 Ottobre sul tuo profilo Instagram o Facebook;
  2. assicurati che il tuo profilo sia pubblico e che siano visibili i likes ricevuti.
  3. tagga la pagina ufficiale del Centro di Ascolto @centrodiascoltochieti o utilizza la funzione “Invita Collaboratore” prima della pubblicazione;
  4. i “likes” conteggiati saranno quelli fino alla mezzanotte del 13 Ottobre;
  5. la fotografia che riceverà il maggior numero di “likes” sarà premiata con un dono speciale offerto dal C.A.S.A.;
  6. per partecipare devi essere un nostro followers, quindi mettere like alla pagina Fb o a quella Instagram.

Il vincitore del contest, ossia l’autore della foto che otterrà il maggior numero di likes, riceverà un dono speciale come riconoscimento del proprio contributo alla causa.

Con il contest “Il Dolore che non Parla“, il Centro di Ascolto C.A.S.A. invita tutta la comunità a unirsi per promuovere la consapevolezza sulla salute mentale, dando voce a un dolore spesso muto attraverso l’arte della fotografia. Partecipare significa contribuire attivamente a sensibilizzare su un tema che ci tocca tutti, direttamente o indirettamente.

Contatti

Per maggiori informazioni, visita la nostra pagina Instagram e Facebook @centrodiascoltochieti.

Non lasciamo che il dolore rimanga silenzioso: scatta una foto e condividila!

Il Centro di Ascolto e Servizi Assistenziali, da poco divenuto ETS, da anni vede impiegati psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali come volontari nella prevenzione e nel supporto psicologico. C.A.S.A. lavora per creare una rete di aiuto e sostegno professionale per tutte le persone che affrontano difficoltà legate alla salute mentale. Se hai bisogno di informazioni manda un messaggio al 3806978066 e sarai ricontattato.

Categories: Centro di Ascolto