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Terza storia: Nata per te

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Ci vuole un villaggio. Tre storie di adozione al cinema.

Al C.A.S.A. ci ronzava da un po’ l’idea di creare un momento formativo intorno all’adozione.

Ci siamo chiesti: “Come risponde un nonno, un insegnante, una zia alle domande sull’adozione che il proprio bambino adottato può rivolgere loro?”

Abbiamo coccolato questa idea per un anno e mezzo, alla ricerca di una formula che potesse informare senza appesantire, accompagnare senza offrire regole o consigli, interrogare per far emergere quel sistema educativo e di accudimento che risiede in ciascuno.

“Raccontiamo delle storie” – abbiamo pensato.

Abbiamo acceso un fuoco, ci siamo seduti intorno e ci siamo detti che qualcuno sarebbe venuto a sedersi accanto a noi.

E qualcuno è arrivato.

“Siamo già a 42 biglietti venduti – scrive Beatrice lunedì 11 novembre – Secondo me è già un ottimo traguardo!”

  • 102 biglietti per la prima proiezione “Il più bel secolo della mia vita”;
  • 85 biglietti per “Lion – La strada verso casa”;
  • 105 biglietti per “Nata per te”.

Centinaia di persone abitate da nuove storie sull’adozione.

Persone che spostano convinzioni e idee, che offrono abbracci e risposte, ma ancora di più persone che si fanno domande.

Il prof. Fasolo ha insistito sull’importanza del villaggio, perché il viaggio si faccia percorso tra le crisi che la vita e le storie di adozione possono generare.

La prof.ssa Spinelli ha sottolineato l’importanza della narrazione, come quel filo che tiene insieme un prima e un dopo e che permette all’identità di sentirsi in continuità, senza rotture.

La dott.ssa Sperati ci ha detto che ogni persona, ogni adulto sa offrire cure: siamo predisposti a creare quel legame che permette al cucciolo di identificarsi e crescere. Ogni storia di genitorialità è speciale.

Davanti al grande fuoco delle storie si sosta scalzi con commozione e rispetto, con stupore e cura, perché solo insieme siamo un villaggio.

Prima storia: Il più bel secolo della mia vita

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“Ci vuole un villaggio”* è l’idea di una mamma e di un papà che, davanti alle sfide quotidiane o profonde del crescere il loro bambino adottato, sanno di avere un compito importantissimo… e di non potervi corrispondere da soli.

E pensano: “Ci vuole un villaggio!”, con la certezza che tessere la rete sociale significa assicurarsi protezione e appoggio, ma anche uno spazio in cui il vuoto del legame, quel vuoto che è abisso, possa essere abitato e accolto, anche e soprattutto perché non è pienamente compreso.

Come ci ha ricordato ieri il prof. Fasolo: “il viaggio si fa percorso”.

E ieri, nella sala gremita oltre ogni aspettativa, abbiamo visto quanto sia possibile percorrere insieme questa strada.

Occhi e cuori puntati allo schermo e la possibilità di comprendere o sentire cosa accade quando si viene adottati e quando si adotta.

Ogni genitore, ciascun adulto si pone la domanda: “Come faccio a farlo crescere?”

E la risposta, rimbalza nei secoli, rotola tra i dubbi, si appoggia sui cuori ed è sempre quella: “Ci vuole un villaggio”.

Ci vuole un villaggio. Tre storie di adozione al cinema

Il C.A.S.A. Centro di Ascolto e Servizi Assistenziali ETS, che da anni lavora sul territorio teatino con consulenze psicologiche gratuite ed eventi di formazione, propone una nuova attività di sensibilizzazione. Infatti, il Multiplex ARCA di Spoltore ospiterà a novembre “Ci vuole un villaggio. Tre storie di adozione al cinema”, cineforum dedicato al tema dell’adozione con tre proiezioni in programma: Il più bel secolo della mia vita (14 novembre alle 20:30), Lion – La strada verso casa (21 novembre alle 20:30) e Nata per te (28 novembre alle 20:30).

L’iniziativa intende sensibilizzare la comunità sul tema, offrendo uno spazio di riflessione per genitori, insegnanti, familiari, educatori di adottati o curiosi e semplici cinefili.

“Abbiamo pensato che accendere un focolare intorno al quale ascoltare delle storie di adozione potesse essere il modo più utile per raggiungere il cuore delle persone e far emergere così un pensiero sui temi riguardanti i legami e le loro riparazioni – spiega la referente del progetto Francesca Di Sipio – Intendiamo accompagnare lo spettatore nella creazione di una riflessione in cui al centro ci sia la responsabilità che come adulti abbiamo nei confronti dei bambini, di tutti i bambini, in modo particolare di quelli che hanno storie difficili di legami interrotti e ricostruiti, con l’intento di co-costruire tutti insieme una comunità consapevole e corresponsabile”.

Ogni serata inizierà con un’introduzione a cura dei docenti del Dipartimento di Psicologia dell’Università Gabriele D’Annunzio, tra cui il Prof. Mirco Fasolo e le professoresse Maria Spinelli e Alessandra Sperati, per fornire agli spettatori strumenti di lettura del film; a seguire la proiezione, che terminerà con un breve momento di attivazione per condividere riflessioni sugli spunti emersi.

L’evento ha il patrocinio richiesto di varie istituzioni, tra cui il Dipartimento di Psicologia, l’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo, il Comune di Chieti e Spoltore e varie associazioni di supporto all’adozione e affido. Il ciclo di incontri, organizzato nel mese delle giornate internazionali dei Diritti dei Bambini e Adolescenti e dell’Adozione, mira a costruire un “villaggio” di adulti con un nuovo lessico collettivo, in cui accoglienza e consapevolezza siano alla base delle relazioni. Il costo di partecipazione è di 4 euro a proiezione, destinato a coprire le spese di gestione della sala. È consigliato acquistare i biglietti tramite prenotazione e sarà possibile prenotarli non appena l’evento apparirà nella programmazione del cinema, attraverso i canali del Multiplex (app, sito), se si riscontrano problemi, si può scrivere tramite WhatsApp.

Un pensiero oggi, giornata mondiale della salute mentale

Oggi celebriamo la Giornata Mondiale della Salute Mentale, un’occasione importante per riflettere e sensibilizzare sull’importanza del benessere psicologico e sul diritto di ognuno a ricevere supporto e cura.

Dal 2015 ci impegniamo per offrire questo diritto a tutte le persone.

I nostri percorsi sono gratuiti.

Noi siamo volontari.

Convinti che mettere in circolo persone consapevoli dell’efficacia di percorsi di consulenza generi un benessere collettivo che ricade su tutti.

Chiedere aiuto è il primo passo.

Non sei solo! Se senti il bisogno di un percorso, contattaci.

Ricorda: la tua salute mentale conta. Oggi e ogni giorno.

C.A.S.A Centro di Ascolto e Servizi assistenziali ETS

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Nella contrada di San Martino, il C.A.S.A. (Centro di Ascolto e Servizi Assistenziali) ha ripreso le sue attività. Tra i servizi più rilevanti vi sono la consulenza psicologica gratuita e la distribuzione mensile di pacchi alimentari per gli aventi diritto. Quanti hanno bisogno di un sostegno psicologico possono rivolgersi al Centro, dove troveranno psicologhe professioniste nell’ascolto. Tuttavia, queste non sono le uniche novità di settembre.

Venerdì, infatti, il C.A.S.A. si presenterà ufficialmente alla cittadinanza come Ente del Terzo Settore. Dopo quasi 10 anni di attività svolta come espressione della Pastorale della Carità della Parrocchia di San Martino Vescovo, il Centro acquisisce ora una propria identità giuridica. “Il senso di questo passaggio – spiega la referente Francesca Di Sipio – sta nella costante crescita del progetto. Oggi, come Ente, possiamo pensare a un ampliamento dei servizi offerti per raggiungere così più perone, attraverso una lettura profonda e scientificamente centrata, dei bisogni del territorio“.

Il ricco calendario di eventi e percorsi di formazione e informazione del Centro di Ascolto si arricchirà di una serie di appuntamenti che copriranno tutto l’anno. Tra i temi trattati: la salute mentale, l’adozione, l’elaborazione del lutto, i disturbi del comportamento alimentare e momenti di supporto a famiglie e genitori.

A ottobre riprenderanno gli incontri delle psicologhe rivolti ai genitori in lutto. Inoltre, dedicheremo ai ‘figli in Cielo’ la Messa delle 9:00 di ogni prima domenica del mese“, spiega don Sabatino, il parroco che ospita e sostiene le attività delle sei psicologhe, dell’assistente sociale e di altri dieci volontari.

L’evento di venerdì, che vedrà la partecipazione di amici e sostenitori, tra cui l’Amministrazione Comunale e l’Arcivescovo Bruno Forte, sarà un momento di profonda condivisione, oltre che di celebrazione e festa. L’aperitivo conclusivo sarà accompagnato dalla musica dei Be Pop.

Siamo pronti ad accogliere tutti coloro che vorranno partecipare – spiega la dott.ssa Melania Di Nardo – nello stile che ci contraddistingue: quello della cura, del servizio e dell’accoglienza“.

L’appuntamento è fissato per venerdì 20, a partire dalle 18:30, presso il salone del Nuovo complesso parrocchiale “San Martino Vescovo” a Chieti Scalo. Per informazioni invitiamo a scrivere un messaggio al numero 380 697 8066.